mercoledì 3 novembre 2010

"Puglia archeologica" di Lorenzo Capone



Sin dalla notte dei tempi l’uomo ha lasciato notevoli segni in Puglia.
Dalle orme di elefanti presenti sulle Murge e sul Gargano all’”uomo di Altamura” e alla “donna di Ostuni” col feto in grembo, dai manufatti del Paleolitico delle grotte Romanelli e Paglicci alle pitture parietali e ai materiali del Neolitico della grotta dei Cervi fino ai numerosi monumenti megalitici, tutto è dimostrazione di come sia molto antica la nostra storia.
E tutto questo prima dell’arrivo delle popolazioni dell’altra sponda, che frequentarono la Puglia sin dal XIII sec. a. C. e che, poi, stanziatesi in tempi più recenti, diedero vita alla Daunia, alla Peucezia e alla Messapia (realtà geopolitiche che non permisero ai coloni greci di fondare città, se si esclude la polis di Taranto) e dei Romani che, nel III sec. a. C., con la loro potente macchina da guerra, conquistarono tutta la Puglia.
Con chiarezza di linguaggio, lontano dai tecnicismi, in modo semplice ed immediato, l’autore, utilizzando le fonti letterarie e i risultati delle indagini archeologiche, accompagnandosi ad un ricco apparato fotografico da lui stesso realizzato, racconta la regione dalla preistoria alla presenza romana.

Puglia archeologica, Lorenzo Capone - 2008, 136 pagine, €20,00

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