martedì 15 febbraio 2011

Giulio Gay, L’Italia meridionale e l’Impero bizantino. Dall'avvento di Basilio I alla resa di Bari ai Normanni (867-1071).


Giulio Gay, L’Italia meridionale e l’Impero bizantino. Dall'avvento di Basilio I alla resa di Bari ai Normanni (867-1071). Presentazione di Antonio Ventura, Capone Editore, Lecce 2011.


Pagine 446 - € 30,00

ISBN: 978-88-8349-140-5

Nel rinnovato interesse per la storia millenaria di Bisanzio, particolare importanza assume questa ristampa, edita a Parigi nel 1904 e tradotta in Italia nel 1917, per essere uno strumento fondamentale di ricerca per le vicende del Mezzogiorno italiano a cavallo dell’anno Mille.
L’autore inizia la trattazione dall’avvento sul trono di Bisanzio di Basilio I il Macedone, che intraprese una politica di forte espansione militare, per ripristinare l’autorità imperiale in Dalmazia e in Oriente, ma soprattutto nell’Italia meridionale, nei territori già bizantini di Puglia, Lucania e Calabria.
Jules Gay, dopo aver ricostruito la storia con cui Bisanzio si riprende il Sud, sempre al centro di devastazioni impressionanti provocate dalle milizie dell’Impero germanico e da quelle longobarde del Ducato di Benevento, illustra l’impegno bizantino nella riorganizzazione amministrativa e militare del Mezzogiorno d’Italia.
Jules Gay tiene a mettere in evidenza la fondamentale importanza degli insediamenti bizantini per l’evoluzione della società meridionale sottolineando come, all’interno di tali centri, si formassero e si consolidassero le istituzioni ecclesiastiche e civili e le consuetudini locali che, perpetuatesi con poche variazioni sino all’età sveva, consentirono alla popolazione di vivere e lavorare in tranquillità, nel rispetto della legge e nell’osservanza delle pratiche sacre.
La parte greca dell’Italia meridionale, anche per questo, nella prima metà del Mille, cambiò letteralmente volto per l’incremento demografico, favorito dai catapani, che produsse, ad opera dei grandi monasteri ma anche per l’intervento dei proprietari laici, il dissodamento di vastissime aree agricole e una intensificazione delle coltivazioni. Da quel momento il paesaggio agrario meridionale cambia in positivo e, a conferma della crescente ripresa economica e commerciale, si moltiplicano, intorno alle città murate, nuovi insediamenti umani (casali e castra).
A nulla valse la tenace resistenza di queste città, però, di fronte ai nuovi invasori arrivati dalla Normandia. Infatti, la legittimazione da parte della Chiesa di Roma della conquista normanna con l’investitura del Ducato di Puglia a Roberto Guiscardo, pone la parola fine alla presenza bizantina nell’Italia Meridionale.
 

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